Macintosh Classic

Macintosh Classic


Il Macintosh Classic è un personal computer di tipo "all-in-one" prodotto da Apple dal 1990 al 1992. Il computer è stato messo in commercio come sostituto del Macintosh SE e, come questo, è stato assemblato utilizzando un case simile a quello del primo Macintosh 128K. È stato sostituito dal Macintosh Classic II, presentato nel 1991. È il primo modello della serie Macintosh a costare meno di 1.000 dollari.Fa parte della serie dei Macintosh Classic.
Dopo che il cofondatore di Apple Steve Jobs lasciò l'azienda nel 1985, lo sviluppo dei computer fu affidato a Jean-Louis Gassée, precedentemente manager di Apple France. Gassée spinse Apple affinché si concentrasse su prodotti di fascia alta, dove i profitti erano maggiori. Computer sempre più costosi furono prodotti finché le vendite, alla fine del 1989, dopo diversi anni sempre in crescita, fecero registrare un netto calo. Gassée si dimise ed i vertici societari di Apple decisero di rivedere le politiche commerciali ampliando il listino ed offrendo computer in ogni fascia di prezzo: il Macintosh Classic fu sviluppato come computer per la fascia più bassa, a cui si aggiunsero due computer a colori, il Macintosh LC, di fascia media pensato per le scuole, ed il Macintosh IIsi, per le piccole aziende.
Il Macintosh Classic fu presentato da John Sculley il 15 ottobre 1990 e messo in vendita ad un prezzo di 999 dollari per la versione base, che comprendeva 1 MB di RAM e l'unità floppy. Opzionalmente era possibile acquistare il computer con 2 MB di memoria e dotarlo anche di un disco rigido interno da 40 MB: questa configurazione costava 1.499 dollari.

Furono investiti 40 milioni di dollari per promuovere il computer, che fu accolto così bene da prendere in contropiede la stessa Apple che ne aveva sottostimato la domanda, causando problemi di scorte e ritardi nelle consegne. Per sopperire alle richieste Apple fu costretta ad ampliare gli stabilimenti di Singapore e Cork (Irlanda) dove il computer era assemblato. La scarsità di computer creò scontento fra i rivenditori, che accusarono Apple di scarse capacità di pianificazione commerciale.
Per l'assenza di porte di espansione e l'utilizzo dell'ormai obsoleta CPU Motorola 68000 a 8 MHz, la stessa dell'originale Macintosh 128K, il computer era giudicato valido principalmente per un impiego domestico, come la scrittura di testi, l'uso di fogli elettronici e di programmi di grafica base ma non idoneo per un utilizzo professionale, come ad esempio per la grafica ad alta risoluzione o per il desktop publishing.

A livello educazionale il Macintosh Classic fu accolto discretamente bene grazie al prezzo di 800 dollari che Apple applicava agli istituti scolastici, rendendolo una valida alternativa ai sistemi MS-DOS. L'assenza del colore non convinceva però tutti i dirigenti scolastici: nel caso fosse richiesta questa caratteristica, restando in ambito Apple era consigliato l'acquisto del Macintosh LC.
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Caratteristiche tecniche


  • CPU Motorola 6800
  • RAM da 1 a 4 MB
  • Monitor CRT da 9"
  • Unità floppy da 3"½ e 1,44 MB
  • disco rigido interno da 40 MB (opzionale)